Le nuove truffe informatiche nell’era del coronavirus
Fonte: Il Sole 24 ore
l virus Sars-CoV-2, conosciuto in questo periodo come “coronavirus”, ha scatenato un evento di portata mondiale che sta avendo risvolti importanti sulla vita quotidiana e ha costretto milioni di persone a cambiare drasticamente le proprie abitudini, ritrovandosi a doversi arrangiare per molte attività una volta banali. Purtroppo, l’arte di “arrangiarsi” è nemica giurata della sicurezza informatica e i criminali informatici non vedono l’ora di sfruttare ogni evento per massimizzare i proventi.
È importante, quindi, che si pongano le basi per rendere sicura la nostra vita “più casalinga del solito”. Innanzitutto, serve formazione. Secondo uno studio di Proofpoint, solo il 61% conosce il termine phishing, mentre solo il 31% ha familiarità con il ransomware e la situazione peggiora quando si parla di minacce moderne: solo il 30% conosce la parola smishing e il 25% il vishing. Sorprendentemente, i giovani sembrano essere ancora meno consci delle problematiche di sicurezza rispetto a chi ha qualche anno in più.
“Il modo migliore per evitare problemi nei prossimi mesi” – raccomanda Panada – “è quello di preparare bene la struttura di sicurezza anche in casa. Non farsi tentare dalla pirateria per accedere a software non autorizzato, chiedere ai propri datori di lavoro di fornire gli strumenti giusti e ricordare sempre di aggiornare sistema operativo e software”.
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